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LA STACHYS RECTA

La Stachys R. una pianta del medioevo

(Fonte: www.wikipedia.org)

Il nome scientifico del genere Stachys deriva dal greco stakhys, che significa spiga, e si riferisce alla forma delle infiorescenze di questa piante.

Pianta perenne alta dai 20 ai 40 cm; fusto ascendente, gracile e ramoso in alcuni punti peloso; foglie irsute ed opposte a margine poco dentellato dalla forma oblanceolata (Ob. prefisso che significa “a rovescio”)  spatolata; infiorescenza allungata con 6 – 12 fiori distanziati disposti in verticilli; calice verde dritto con 5 denti aristati pungenti; corolla giallo-biancastra, con labbro superiore appuntito e labbro inferiore allungato con screziature brune.

Fiorisce da maggio ad agosto su pascoli aridi, sassosi, su substrati preferibilmente secchi, perlopiù calcarei e caldi d’estate.

Pianta famosa dall’antichità come erba medicinale utile per abbassare la febbre e guarire le ferite. In Toscana è conosciuta popolarmente come “Erba della paura” perché si riteneva che potesse lavare via le paure ai bambini aggiungendo il decotto all’acqua del bagno.

E’ una lavorazione in Ossimiele della pianta Siderite, miele d’Arancio ed aceto di Melissa.

Questa pianta STACHYS RECTA, che i romani chiamavano Siderite esattamente come il minerale di Siderite, che era considerato un eccellente talismano contro gli influssi negativi aventi come sbocco finale uno stato d’angosciosa paura. Essi pensavano che queste pietre fossero cadute sulla Terra nello stesso momento in cui Saturno, per sfuggire al padre Cronos, si nascose nella regione del Lazio (Latium ha la stessa radice di latere = nascondere). La Siderite vegetale ha la proprietà di solidificarsi, in presenza di determinati stati indotti o spontanei come incubi, paure ricorrenti, insicurezza psichica.

Per gli antichi la pietra, la terra solidificata in genere, aveva forma cubica e da questa forma terrestre è derivato il nome di “INCUBO”, cioè prigioniero di qualcosa di solidificante o già solidificato. Questa pianta attira, quale magnete, questa forza, solidificandosi essa stessa e quindi sciogliendo il vincolo psichico di chi li usa. Questo processo avviene per uso interno e per contatto esterno, in quanto una leggera aspersione su qualsiasi parte del corpo e soprattutto pianta dei piedi, palmi delle mani e spina dorsale, ci dà il termometro del problema. Concludendo, si consiglia un uso ambivalente, cioè quello interno e l’aspersione esterna.

La Siderite detta anche “stregona gialla” o “erba della paura” è una pianta erbacea perenne, mediamente villosa, con un rizoma sub-legnoso verde, il fusto e semplice poco ramificato e villoso. Le foglie sono ovali ed allungate con una nervatura semplice, con crenature sui bordi e villose. I fiori sono riuniti a gruppetti di 3 o 5, sono ermafroditi con corona di colore biancastro, con labbro superiore incurvato e quello inferiore trilobato, con leggera punteggiatura rossobrunae con anello peloso alla fauce.

E’ una pianta che si trova in diverse parti del sud – Europa, fra le quali Alpi ed Appennini. Predilige le zone rocciose, di montagna (fino a 2000m), i boschi, i luoghi aridi, ed il suo periodo di fioritura va da maggio ad agosto. La siderite, ha una lunga tradizione nella storia, anche se spesso identificata con nomi diversi, si ritrova il suo uso nella medicina popolare sin dall’antichità.

La pianta di Siderite, nelle sue applicazioni ha la caratteristica di solidificare in presenza di stati di paura, spontanei o indotti, e accerta così la presenza di stati di ansia, paura, instabilità psichica. Curioso è, anche osservare come il termine “incubo” abbia origine dal fatto che, la pietra e anche la terra solidificata in genere fossero considerate di forma cubica, per cui l’incubo indica uno stato in cui si è prigionieri di qualcosa di solidificante o di solidificato. L’azione è di tipo magnetico,infatti attirando questo tipo di energia, solidifica e quindi libera Il vincolo psichico di chi ne fa uso, e sarebbe consigliabile sia per uso interno che topico. Secondo la tradizione popolare, la pianta veniva detta oltre che “erba della paura”, anche “erba della Madonna”, e veniva raccolta il 15 di agosto nel giorno dell’Assunta in modo che la pianta, mantenesse la benedizione della Madonna. Le donne ne facevano scorte in quella giornata e la lasciavano poi seccare per usarla anche successivamente. La usavano principalmente per fare decotti, con i quali lavavano il palmo e il dorso delle mani dei bambini, e qualcuno addirittura tutto il corpo, per scacciare via da essi la paura.

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